mercoledì 3 giugno 2015

Un Sauro in bicicletta: Marrubiu-Torre dei corsari-Pistis



Stavolta il percorso ricalca in gran parte quello dell'uscita  precedente Marrubiu-Porto Palma anche se leggermente più duro, un po' per i picchi di pendenza delle salite, un po' per lo sterrato, ma soprattutto perché affrontato con una grevissima montain-bike anziché con la leggera semi-corsa usata l'altra volta (colgo l'occasione per scusarmi con la mtb di non averla fotografata: rimedierò alla prossima occasione). Ora, prima che si faccia  tardi, mettiamoci in sella.


 Fino a questo punto abbiamo seguito la strada dell'altra volta (ricordate la foto?). Oggi invece, anzichè proseguire verso Funtanazza, prendiamo la strada che si trova alle mie spalle, fino a Torre dei Corsari.



Dopo esserci arrampicati per circa un chilometro su una salita nel complesso facile (anche se con una rampetta al 13%) ci fermiamo nell'abitato di Torre dei Corsari, dove una terrazza panoramica verso nord ci offre l'occasione di scattare qualche foto delle maestose dune dello spiaggione. Nella seconda foto, sullo sfondo, il promontorio di Capo Frasca, dall'altra parte della spiaggia, si intravvedono le case di Pistis.


 Ed eccoci alla torre di avvistamento che dà il nome alla località. Costruita dagli spagnoli nel XVII secolo per proteggersi dalle incursioni saracene, si erge su un promontorio alto un centinaio di metri: la vista è libera di spaziare.



Infatti, volgendosi a sud, nell'aria carica di foschia, si può intuire il profilo di Capo Pecora. E ora, giù alla spiaggia!


Ecco, vista dal basso, la salita che ci riporterà fino alla torre. Sono solo ottocento metri, però si tratta di un vero e proprio muro, con pendenze che vanno da 9% fino al 15%. Come? Volevate vedere la spiaggia? Un attimo di pazienza, please! La curva che si vede in fondo, dove sta passando ora quella macchina mi sembra decisamente il posto migliore per scattare qualche panoramica... Pant... pant... un attimo che arrivo!


 Il parcheggio dove ci trovavamo poco fa, con sfondo di dune.


E la spiaggia, con di nuovo Pistis e Capo Frasca come "retroscena". Ora siamo pronti a metterci sulla via del ritorno... sempre che riusciamo a ripartire: L'inclinazione del parapetto di tronchi dovrebbe dare una buona idea della pendenza.


Essendo questo un blog letterario, non potevo esimermi dall'offrivi una visita alla Casa del Poeta... abbiate pazienza, ci arriviamo subito, ora abbandoniamo la strada provinciale per immetterci in un sentiero sterrato. l'ulteriore deviazione, l'ultimo tratto che porta alla Casa, è poco meno che una mulattiera, google maps si è rifiutato di immetterla nel percorso.


Eccola qua, la Casa del Poeta: un ginepro plurisecolare che appunto, un poeta locale, trasformò in una sorta di capanna. Dalla foto si vede a malapena la pavimentazione, mentre le mura (rigorosamente bio, come ci si aspetterebbe da un rifugio di questo tipo) sono, aimè, andate distrutte di recente. Ciò che vedete penzolare dai rami, ovviamente non è spazzatura ma...



... citazioni letterarie e poesie lasciate come ricordo dai frequentatori di questo posto. 

 
Ed ecco l'ingresso dal mare della Casa. Non fatevi ingannare dalla foto, per arrivare alla spiaggia serve una ventina di minuti. Ora possiamo proseguire fino a Pistis.


Quella in fondo a sinistra è la stradina da cui siamo arrivati.

 
E questa è la spiaggia vista dall'altro lato, là in fondo, la torre...


... poi mi volto dall'altra ed ecco Capo Frasca (per la precisione, Sa Jenna 'e s'Arcu).


Questa magnifica fiat 750 meritava uno scatto: si viaggia anche nel tempo, indietro fino agli anni '60.


E superata l'ultima piccola asperità, prima di proseguire verso casa, uno sguardo alle mie spalle per salutare Pistis, con la strada che sembra tuffarsi in mare.
 

Alla prossima uscita!

1 commento:

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